Il nostro Umberto Piersanti ha ricevuto il Premio Ceppo Selezione Poesia di Pistoia per il libro di poesie Nel folto dei sentieri (Marcos y Marcos 2015).
Questa la motivazione di Milo De Angelis, della Giuria Letteraria del Premio Internazionale Ceppo Pistoia.
Umberto Piersanti vince il Premio Ceppo Selezione Poesia con Nel folto dei sentieri (Marcos y Marcos 2015) per la sua poesia sospesa tra realismo dettagliato e respiro fiabesco, che ha al centro il mondo della campagna intorno a Urbino ma anche un mondo universale di archetipi, dove si affollano le figure del rito e della festa: il pastore, la maga, la donna dei boschi, i folletti, l’anacoreta, tutto un universo arcaico, immobile e vibrante, sospeso nel tempo. Ed è un universo abitato dalle anime dei morti, che sono qui in mezzo a noi, tra un croco e un ciclamino, tra una volpe e una poiana: possiamo incontrarle nelle nostre case, nelle nostre passeggiate, nei gesti più consueti della nostra giornata. In questo libro di Piersanti ritornano in una nuova luce i grandi temi che hanno percorso da sempre le sue pagine: le Cesane, il trascorrere dei mesi, le delicate presenze femminili, la natura marchigiana, “l’eterno, scontato, stupendo passo delle stagioni”. E questi temi vengono innestati in un verso asciutto, percussivo, capace di rappresentare sia l’immagine concretissima di un albero o di un corpo sia quella onirica di un ricordo infantile.
Una menzione particolare per le poesie dedicate al figlio Jacopo, affetto da una grave forma di autismo. Esse continuano mirabilmente quelle già apparse nei libri precedenti e non vengono raggruppate in un capitolo a sé ma si innestano nel fluire delle pagine, costituendone il lato familiare e assoluto, misterioso e lampante, fisico e metafisico, tragico e quotidiano, poiché il tragico si dà sempre nell’intreccio di ciò che è nostro e di ciò che è estraneo, di ciò che appartiene al giorno e ciò che sfonda un muro d’ombra, di ciò che è domestico e ciò che si affaccia oscuro e minaccioso. Cronaca familiare che si fa cosmologia, affetto paterno scaraventato nel regno dell’ignoto e poi riportato tra le mura di casa e ancora espulso fuori di sé, dove l’amore per il figlio precipita in uno sguardo smarrito e totale: «e tu sempre di corsa, / sempre senza una sosta e senza meta, / Sisifo del mio tempo / e del mio sangue, / il tuo macigno copre / una nebbia scura…”.
Per maggiori informazioni: Umberto Piersanti – Premio Ceppo Poesia Ex Aequo 2017.