Lettera aperta a Giorgio Napolitano

Umberto Piersanti

Signor Presidente,

ho sempre condiviso le sue scelte e La considero uno dei migliori presidenti della nostra storia repubblicana. Non sono però d’accordo sulla “blindatura” del Ministro della Giustizia Cancellieri. Non l’interessamento per la sorte della signora Giulia Ligresti mi stupisce, ma mi lasciano interdetto le incredibili parole della sua prima telefonata. Intanto è gravissimo che un ministro della Giustizia telefoni ad un familiare di persone arrestate per reaati gravi e vergognosi proprio nelle stesse ore dell’ordine di carcerazione. Poi quell’incredibile: “Non è giusto!”. Che cosa non è giusto, l’ordine di carcerazione? Si rende conto la signora Cancellieri che lei è un ministro della giustizia? Che le sue parole suonano comunque come una sconfessione dell’operato dei magistrati? Certo ogni accostamento alla telefonata per Ruby è ingiusto e pretestuoso: in quel caso si era trattato di un intervento diretto e basato su di una menzogna colossale.

Faccio però notare che se Silvio Berlusconi viene rimproverato per le sue “amicizie ambigue e pericolose”, tipo Dell’Utri o lo stalliere di Arcore, non è consono ad un ministro della Giustizia la frequentazione con una famiglia che da decenni opera nell’illecito e nel criminale. Bisognerebbe almeno avere il buon gusto di non entrare nelle faccende giudiziarie che la riguardano e meno che meno esprimerle solidarietà.

Ritengo che la caduta del governo Letta sarebbe una iattura per il Paese, ma la Cancellieri avrebbe dovuto dare le dimissioni e Lei presidente non avrebbe dovuto invitarla in quei giorni al Quirinale: un gesto che tutti hanno interpretato come un atto di solidarietà al ministro. Ritengo anche che il Suo indiretto intervento sia stato sostanzialmente inopportuno.
Lei rimane uno dei migliori Presidenti e le urla grilline sono volgari e assurde. Ma anche i migliori talvolta sbagliano.

con stima
Umberto Piersanti

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2 commenti a “Lettera aperta a Giorgio Napolitano

  1. Forse la signora Cancellieri avrebbe dovuto fare il famoso passo indietro di sua spontanea volontà anzichè dichiararsi ripetutamente incredula ed esterrefatta circa le reazioni scaturite dal suo operato La signora è realmente convinta di non aver fatto niente di male.Ben più grave è pensare che forse anche il nostro
    Presidente sia della stessa opinione

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