Libertà di stampa e diffamazione: Sallusti non deve andare in prigione ma la merita

Libertà di stampa non può assolutamente significare libertà di diffamazione. Un articolo de Il Giornale ha accusato un giudice d’aver indotto una tredicenne ad abortire. Il fatto era assolutamente falso. Ci possono essere notizie false e sbagliate: la gravità di questo fatto sta nel rifiuto di Sallusti, in quanto direttore de Il Giornale, di ospitare una qualunque rettifica, che gli era stata pressantemente richiesta. Qui siamo di fronte alla pura tracotanza del quarto potere. Chi ha la possibilità di avere una “voce pubblica” deve assolutamente ammettere e ritrattare l’errore.

Il giornalista è un privilegiato rispetto ad un comune mortale, che non ha alcuna possibilità di far sentire la sua voce. L’alterigia e la tracotanza di Sallusti ricordano quelle, in altre circostanze, di Scajola.

Umberto Piersanti

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